giovedì 16 settembre 2010

articolo: riflessioni sulla Reincarnazione

La concezione della reincarnazione è antica quanto l'uomo, la possiamo trovare in tutte le forme di religione, in ogni tradizione spirituale, sia del passato che del presente. Sebbene alcune grandi istituzioni religiose l'abbiano esclusa dal loro credo, tutti i Maestri, i Profeti e i Saggi di ogni tempo ne hanno parlato, in forma più o meno esplicita. Dopotutto la reincarnazione è l'unico modo per dare un senso alle ingiustizie sociali. Perché alcune persone nascono povere e altre ricche? Perché alcuni sono storpi sin dalla nascita mentre altri sono in perfetta salute? Quali peccati può aver commesso qualcuno da nascere in condizioni così miserabili? E quando può averli commessi, supponendo che questa sia l'unica vita a nostra disposizione? E inoltre, perché coloro che hanno fatto del male, per quanto grandi possano essere le loro malvagità commesse in questa vita, che è poi così breve rispetto all'eternità, debbano essere condannati "per sempre" a soffrire? Ma sapete cosa significa soffrire per sempre? A causa di quel  brevissimo tempo in cui si è commessa un'azione malvagia? Una concezione del genere non è per niente in armonia con la visione che molti abbiamo di un Dio giusto, comprensivo, sempre pronto al perdono. E' bene che colui che ha fatto del male ne paghi le conseguenze, ma una volta espiate le proprie colpe, tutti devono poter ritornare a Dio.
Secondo la concezione della reincarnazione, l'anima attraversa l'esperienza di tantissime vite, incarnandosi ogni volta in varie forme, vegetali, animali, umane... Ogni vita è formativa e le permette di evolvere. Anche quando sbaglia e fa del male, ciò le serve come esperienza per andare avanti e non commettere più quegli errori. La giustizia di Dio è superiore a quella degli uomini. Ogni cosa che facciamo agli altri, tornerà a noi, in questa vita o in una vita futura. Quel che siamo ora è il frutto di ciò che abbiamo fatto nelle vite passate. Quel che saremo domani sarà il frutto di ciò che abbiamo fatto ora. C'è un continuo flusso del divenire, il passato, il presente e il futuro sono legati tra loro. "Ognuno raccoglie quel che semina" - disse Gesù. Per cui, se oggi soffriamo per ingiustizie o soprusi è perché in passato noi stessi abbiamo abusato degli altri. Siamo noi i creatori del nostro destino. Noi stessi possiamo far sì che la nostra vita futura sia un paradiso o un inferno. Se amiamo saremo amati, se odiamo saremo odiati. E' la legge del boomerang: noi lo lanciamo verso gli altri e l'ambiente circostante, e da esso o da essi tornerà un giorno a noi. Continueremo a reincarnarci finché un giorno, quando saremo stufi di questo alternarsi di gioie e di dolori, dove le sofferenze sono sempre maggiori dei piaceri, cercheremo un Maestro, ed egli ci guiderà lungo il sentiero che ci riporta al Divino, che ci fa scoprire che Dio non è all'infuori di noi ma è la nostra stessa natura, che noi siamo sempre stati Dio, Essere Infinito di illimitata gioia. E allora che ci fonderemo in Lui.

Jayan Walter
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poesia: Africa

Africa

L'azzurro cielo
distende il suo dolce velo
di colore,
intenso, terso, lucente,
sui campi avvolti da un magico tremore.

Il mio sguardo è assente,
accecato dal sole fulgente,
vibrante
di un nuovo candore
di luce, di fremito e di fermento.

Si posa dolcemente
sulle lunghe, verdi palme
e le maestose acacie,
sulle terre rosse maculate
che m’inebriano di pace,
scorgendo,
tra ruscelli brulicanti di gialle farfalle,
uccelli e fiori colorati,
nere masse di ippopotami sdraiati,
che pigri riposano nel dolce far niente
e si beano nell’acqua fresca
con le orecchie attente.

Al loro fianco, poderose son le fauci
dei coccodrilli, le fiere ali dei rapaci,
i fulvi leoni ruggenti
nell’immensa savana mossa dai venti,
portatori d’ammalianti profumi,
carichi dei vivi barlumi
della mia Africa che tanto io amo
e nel mio cuor è un continuo richiamo.

Il ricordo del rombo dell’acqua
che fragorosa cade,
le idilliache cascate,
le bianche rugiade,
miriadi di flamingo sull’acque piatte del lago,
piume rosa d’un mondo fatato,
che ho sempre sognato:
eco innata di vite passate!

Tante volte ho ascoltato,
tra piante giganti
e teneri lemuri,
il languido barrire degli elefanti,
veri signori di questa terra immane,
il rombo dei tamburi
di genti lontane,
il colore della tua pelle,
scura come il rame.

O Africa deserta, di sole ardente,
o terra mia aperta, orgogliosa e possente,
tu sei sempre presente
nei ricordi della mia mente.

Sento i colori dell’alba,
vedo il silenzio,
il sole si desta sul mio volto affranto,
stanco
di un mondo che troppo s’affretta,
alla ricerca di un piacer
in cui cupo s’ingrotta.

D’un tratto,
improvviso,
sgorga il mio pianto
e nel mio cuor
nasce l’incanto.

è un sogno? Un miraggio sarà!
Oppur son desto e questa è realtà?

Ben presto, dal buio pesto
d’irrequieto, nero torpore,
nasce l’Amore,
rosso come il mio cuore,
come l’Africa vera,
piena d’ardore,
che la mia anima spera
e mai dimenticherà.

 Jayan Walter

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